The Sinking City e la copia pirata su Steam

The SInking City probabilmente è un caso abbastanza particolare in quanto la copia presente su steam non è fatta dagli sviluppatori (Frogwares) ma dal pubblisher (Nacon, formalmente nota come BigBen Interactive) che ha pubblicato una copia del gioco senza dirlo a Frogwares e quindi prendendo tutti i soldi, questa alla fine è solo un’altra storia nella quale si può facilmente interrogare la necessità di pubblishers nel 2021.

Prima di iniziare l’articolo, v’invito a non inviare messaggi d’odio a Nacon e Frogwares, in quanto in questi casi sta già un processo in corso e non vogliamo causare ulteriori problemi a Frogwares, che ora dovrà chiaramente recuperare le entrate che Nacon si sta prendendo a pieno oltre al fatto che vi consiglio il video fatto da Hoeg Law nel caso volete un opinione da parte di un avvocato sulla faccenda, infatti è grazie a lui che ho scoperto che questa non è la prima volta che Frogwares finisce nei guai con un pubblisher.

Aggiornamenti all’articolo

Aggiornamento 1: Come era prevedibile anche vedendo i tempi per il caso di ADHD Games e il caso Eximius, Valve ha accolto il DMCA di Frogwares in modo da ritirare la sospetta copia pirata di The Sinking City pubblicata da Nacon (Formalmente BigBen Interactive), ma allo stesso tempo una storia simile che vede problemi tra Frogwares e un’altro pubblisher che era accaduto verso settembre 2019 quando The Sinking City ha avuto il primo rilascio fa sorgere dubbi in generale non solo su questa faccenda ma anche su quella passata, un’articolo dedicato a questa storia sarà pubblicato in futuro.

Aggiornamento 2: Nacon ha risposto alle dichiarazioni di Frogwares in un nuovo post sul loro sito web, un’articolo a parte che farà da analisi della loro breve dichiarazione sarà pubblicato entro 48 ore.

Aggiornamento 2.1: Come detto in precedenza, l’articolo con la risposta di Nacon alle dichiarazioni mosse da Frogwares inerenti The Sinking City è stato pubblicato e lo si può leggere cliccando qui

Aggiornamento 3: A quanto pare nel primo post di Frogwares che parlava della situazione di The Sinking City stavano dei documenti che abbiamo dimenticato di trattare, per una questione di trasparenza e di esposizione l’articolo in futuro sarà riscritto in parte per includere questi documenti.

Aggiornamento 3.1: Se state leggendo questo, vuol dire che la riscrittura dell’articolo come citato nell’aggiornamento 3 è stato completato, spero che questa nuova versione sia di più facile comprensione rispetto alla versione originale.

Aggiornamento 4: A quanto pare grazie a SidAlpha altri documenti, stavolta legati al processo, sono stati trovati (seppur con difficoltà in quanto sono in francese), per questo ci sarà un’ulteriore articolo (alla fine saranno 4 e non 3 e personalmente mi sto stancando di questa storia)

Perché la figura del publisher esiste ancora nel 2021?

Una cosa che dovrebbe far sorprendere a pieno nel caso di The Sinking City è come nei giorni odierni s’insiste ancora a credere che un publisher è necessario per la pubblicazione dei propri titoli nel mercato videoludico, anzi, considerando proprio come il titolo trattato in questo articolo è diventato un’esclusiva della peggior piattaforma esistente al mondo, Epic Game Store, è da sorprendersi come questa storia solo ora sta venendo esposta al pubblico quando l’arroganza di Nacon (Formalmente BigBen Interactive) doveva essere esposta fin da subito e fermare la pubblicazione del titolo.

E visto pure certe dichiarazioni abbastanza forti motivate con vari screenshot che Frogwares ha presentato verso Nacon, non verrebbe da escludere che sia a colpa di Nacon che il titolo sta soffrendo tutta questa pubblicità negativa che rispetto a quello che certe persone credono, non porta a ulteriori vendite ma bensì all’aumento del numero di pirati interessati a non versare una lira per il titolo.

Ho voluto mettere questo segmento semplicemente per dire che è inutile chiedere aiuto a un publisher nel 2021, pubblicate i giochi per conto vostro ed eviterete una marea di guai e guadagnerete più soldi, in quanto non dovrete divere i guadagni tra la piattaforma, il publisher (che potrebbe fregarvi mettendo appunto il vostro gioco su piattaforme odiate dai games e quindi fare meno soldi cercando di giustificarsi col fatto che si guadagna di più su copia da tale piattaforma ma facendo meno vendite) e voi stessi (sviluppatori).

I due post di Frogwares contro Nacon (Formalmente BigBen Interactive)

Frogwares nel loro blog ha per due volte parlato del caso di The Sinking City e i vari problemi che ha avuto con Nacon, in questo articolo andremmo a vedere entrambi includendo i documenti presenti nel primo articolo che per una questione di tempo (in quanto molti stavano saltando sulla storia evitando alcuni particolari, noi inclusi) avevamo tralasciato pensando che era chiaro, infatti questi documenti mostrano pure come il Publisher insiste nel pensare che ha i diritti sulla proprietà intelletuale.

Il primo post inerente problemi relativi a The Sinking City è stato pubblicato nell’agosto del 2020, annunciando che per motivi legati a violazioni del contratto tra le due parti il gioco sarebbe stato ritirato da varie piattaforme, Epic Game Store incluso, mentre il secondo post (Che era accompagnato da un video sul loro canale youtube) parla di come Nacon (Formalmente BigBen Interactive) alla faccia di Frogwares avrebbe usato una copia su cui ha apportato varie modifiche per poi ripubblicarlo su Steam.

Agosto 2020: Il ritiro di The Sinking City da varie piattaforme

Il venticinque agosto 2020, Frogwares in una lettera aperta ai gamers ha informato che The Sinking City sarebbe stato ritirato da varie piattaforme, includendo Steam (su cui torneremo nel post del 2021), a causa di varie violazioni fatte da Nacon del contratto di pubblicazione del titolo.

A quanto dichiarato da Frogwares, i problemi relativi con Nacon erano iniziati fin dal primo rilascio del gioco, in giugno 2019 in quanto varie cause legali erano in corso tra le due parti, Nacon a detta di Frogwares aveva solo i diritti di vendita del titolo (cosa che poi in futuro sembra diventare una questione dei diritti sulla proprietà del titolo) su Ps4, Steam e Xbox One, ma il pubblisher aveva aggiunto Epic Game Store nel contratto (potenzialmente per intascare più soldi mentre dichiarando il titolo un fallimento, basta vedere i numeri dell’ultimo assasin creed contro Valhein).

Il contratto tra le due parti a detta di Frogwares stabiliva che Nacon (Formalmente BigBen Interactive) avrebbe pagato per ogni obbiettivo di sviluppo completato per The Sinking City, oltre a una certa quota arrotondata per copia venduta, a detta dello sviluppatore però il publisher era abbastanza in ritardo per i pagamenti sugli obbiettivi, arrivando a una media di 40 giorno di ritardo rispetto al giorno in cui si considerava l’obbiettivo raggiunto.

A detta di Frogwares poi Nacon voleva togliere dagli sviluppatori il codice di The Sinking City per darlo a un altro sviluppatore seppur a detta degli sviluppatori originali la proprietà intellettuale non era nelle mani del publisher, per questo i pagamenti poi erano stati interrotti per 4 mesi.

Al rilascio di The Sinking City poi Nacon a detta di Frogwares aveva deciso di non pagare più lo sviluppatore la quota per ogni copia venduta, vi ricordo che il rilascio iniziale era su Ps4, Xbox One e Epic Games Store e quindi lo sviluppatore ha deciso di portare il publisher in tribunale per sistemare questa situazione una volta per tutte e ricevere i soldi che già non stavano ottenendo da mesi.

Mancanza di trasparenza e danni a Frogwares

Durante il processo, Frogwares aveva richiesto l’accesso ai documenti inerenti le entrate fatte da Nacon (Formalmente BigBen Interactive) per il titolo The Sinking City, che a detta dello sviluppatore erano documenti incompleti e non documentati in quanto non era chiaro neanche se i pagamenti dalle varie piattaforme venivano fatte, Nacon aveva insinuato che una delle consoles (Sony o Microsoft) non stava neanche pagando la loro parte per oltre 5 mesi, dettaglio che per aggiungere un opinione da parte nostra, sarebbe da provare in quanto non si può stare zitti quando non si viene pagati da Sony o Microsoft per 5 mesi e passa, infatti Frogwares dal loro punto di vista non aveva mai avuto problemi simili.

Ma la beffa da parte di Nacon continuava anche fuori dalla mancanza di trasparenza in quanto continuavano a dare l’impressione che la proprietà di The Sinking City era nelle mani del pubblisher, in quanto il logo dello sviluppatore era assente in vari materiali pubblicitari e nelle covers delle versioni fisiche del gioco.

Ma i danni per Frogwares non sarebbero limitati solo a The Sinking City, in altri documenti era uscito fuori che Nacon aveva acquistato una grossa quantità di domini relativi ad altri giochi di Frogwares, includendo i vari titoli Sherlock Holmes (Sherlockgames.net risulta appartenere a BigBen Interactive, il nome antecedente a Nacon) oltre anche a creare una versione da tavolo del gioco in cui il copyright del gioco non era creditato allo sviluppatore ma bensì al publisher.

Ma la presunzione che i diritti a The Sinking City non erano di Frogwares ma bensì da Nacon in quanto in un documento che era stato dato agli investitori in quanto il publisher era nella fase di essere quotata in borsa, indicava il gioco come di loor proprietà, ignorando a pieno che Frogwares aveva creato il gioco.

Ma una volta finita l’esclusività su Epic Game Store, Nacon ha deciso di pubblicare The Sinking City su una piattaforma chiamata Utomik (Altra piattaforma che vende videogiochi ma che a differenza di Steam è più simile a Netflix, un’articolo sulla piattaforma arriverà in futuro in quanto è utile per altri dare idee chiare di quante piattaforme effettivamente esistono solo su PC) ma per Frogwares la copia che sarebbe stata caricata è una versione pirata (Affermazione che vedremo nuovamente nel secondo post).

Ovviamente dopo quest’altra violazione, Frogwares ha fatto l’unica cosa che potevano per fermare ulteriori danni, terminare il contratto con Nacon, ma quest’ultima ovviamente ha provato a difendersi dalla terminazione del contratto mettendo in mezzo leggi che erano state emanate in Francia per rispondere ai danni della pandemia di Covid-19, oltre al fatto che Nacon ancora rifiutava di collaborare con Frogwares.

Frogwares per non farsi ulteriormente danneggiare da Nacon è riuscita a fermare il rilascio di The Sinking City su utomik, mentre allo stesso tempo Nacon s’era dimenticato apparentemente che anche se stavano queste leggi per proteggere le aziende dai danni causati dalla pandemia, il contratto prevedeva la possibilità di terminazione per motivi di causa maggiore (nel caso in questione, la pandemia).

Marzo 2021: Frogwares suona l’allarme sulla versione di The Sinking City su Steam

Le modifiche fatte al gioco

Ovviamente dopo tutto quel riassunto del primo post da parte di Frogwares riguardo The Sinking City possiamo finalmente muoversi alla parte recente di questa storia, la seconda versione pubblicata su steam da Nacon (Formalmente BigBen Interactive), che a detta di Frogwares è stata presa da una delle poche piattaforme autorizzate (in questo caso Gamesplanet) e modificata da terzi per nascondere le prove.

Prima di continuare l’articolo, vorrei mandare un messaggio a frogwares nel caso qualcuno di quel team finisce col leggere questo articolo, ho notato che anche voi usate wordpress come facciamo noi su questo sito, e wordpress ha un blocco chiamato galleria, che abbiamo usato sopra per mettere entrambe le immagini in modo che il confronto non occupasse troppo spazio sulla pagina, senza che poi altre piattaforme abbiano problemi a vedere i dettagli.

Una delle principali modifiche che frogwares ha voluto far evidenziare nella versione steam di The Sinking City è la massiva presenza di loghi appartenenti a Nacon, che vanno a inserirsi nella fase di caricamento del gioco, ulteriori modifiche segnalate da Frogwares appaiono evidenti alla schermata d’inizio del gioco.

Altre modifiche sono presenti nel menù principale, dove poi Frogwares aveva anche messo anche un controllo per verificare la legittimità della copia di The Sinking City, non si tratta di includere denuvo ma bensì una verifica su server di Frogware stessi in quanto la versione che è in vendita su steam è una derivata da quella di Gamesplanet, alla fine dei conti è un controllo non intrusivo.

Le modifiche in questa schermata come indicato da Nacon appartengono alla mancanza del watermark della provenienza del gioco, della pubblicità di altri giochi presente sia nella stessa schermata che nel pulsante altri giochi, che manca nella versione pubblicata su steam.

Come Nacon (Formalmente BigBen Interactive) avrebbe modificato la versione di The Sinking City e pubblicato su steam

Frogwares su come Nacon è riuscita a decompilare e ricompilare il gioco con le modifiche ha avanzato una teoria che coinvolge Neopica, azienda acquistata da Nacon a ottobre 2020, casualmente due mesi prima che ci fosse l’ultimatum a Frogwares per la pubblicazione di The Sinking City su steam, e infatti Frogwares indica anche il fatto che l’utente che ha ricaricato la build del gioco su steam non era l’account di BigBen Interactive (ora noto come Nacon).

La build era stata caricata chiaramente due volte da accounts che avevano neopica nel loro nickname, e dopo ovviamente aver testato che The Sinking City funzionasse abbastanza per non dare chiaramente nell’occhio ai potenziali clienti che sarebbero caduti in questa truffa, BigBen Interactive (Nacon) ha preso la build dal ramo di prova per poi renderla come build principale.

Come frogwares può fermare la presunta copia pirata di The Sinking City

Mentre leggero questo fatto sul sito di frogwares, m’è venuto immediatamente in mente il caso Eximius, dove una situazione molto simile a quella che Frogwares con The Sinking City era accaduta, quindi alla fine dei conti Nacon non potrà avere molto tempo prima che un potenziale uso del Digital Millenium Copyright Act (Che in questo sito spesso ne abbiamo discusso con casi in cui era chiaramente abusato) possa fermare il tutto.

Poi basterebbe che Frogwares semplicemente finisca prima il processo legale con Nacon o proceda a dare prove a Valve che loro hanno i diritti sul gioco e quindi evitare che i soldi finiscano nelle loro tasche.

Ovviamente per ora possiamo solo aspettare e vedere come s’evolverà la situazione, in quanto Nacon chiaramente mostra che non ha intenzione di accettare il fatto che aveva rovinato le relazioni con Frogwares e aveva chiaramente intenzione di danneggiare il gioco solo per ottenere ulteriori fondi per la loro compagnia mentre allo sviluppatore avrebbe avuto neanche un centesimo.

Nota: Frogwares ha fatto il DMCA al gioco che era stato rimosso poco dopo la pubblicazione di questo articolo

Conclusione

Alla fine dei conti, non so più cosa dire sia per quanto riguarda The Sinking City, che ormai difficilmente potrà vendere ulteriori copie in futuro in quanto ormai si parlerà più dei casini accaduti dietro le quinte con BigBen Interactive (Nacon) da cui potevano prendere fin da subito le distanze in quanto a detta degli sviluppatori, i problemi erano iniziati prima ancora che lo sviluppo sarebbe stato terminato e quindi si poteva ancora salvare qualcosa.

Nel frattempo non è detto che BigBen Interactive (Nacon) è pienamente colpevole di quello che ha fatto, infatti dopo la pubblicazione originale di questo articolo sospetti che Frogwares starebbe manipolando un pò la storia a loro favore tenendo in esame un caso passato in cui lo stesso sviluppatore ha riscontrato problemi con il publisher (Focus in questo caso) di natura abbastanza simile, come citato a inizio articolo una sezione dedicata a questo caso sarà pubblicato in futuro, al momento vorrei prendermi una pausa da questa storia.