Nacon risponde alle accuse di Frogwares sul caso The Sinking City

Nacon risponde alle accuse di Frogwares sul caso The Sinking City

Nacon invece di continuare a trattare il caso di The Sinking City in tribunale con Frogwares, ha deciso di diramare un comunicato stampa in cui spiega la loro versione dei fatti, questo articolo è da considerarsi la seconda parte del precedente articolo che abbiamo dedicato su questo caso.

Come già citato nell’articolo precedente, vi invitiamo gentilmente a non mandare odio nei confronti di Nacon o Frogwares, in quanto a detta dello sviluppatore del gioco, sta già un processo legale in corso e alterarne il risultato potrebbe causare danni.

Vorrei ricordare a questo punto che il nostro sito avrà un terzo articolo riguardo Frogwares ma non inerente il caso The Sinking City, bensì sul fatto che aveva avuto altri problemi su un titolo differente e con un publisher differente, in quel caso Focus Home Interactive.

Riepilogo dell’articolo precedente (Nacon accusato di pirateria)

Nell’articolo precedente abbiamo visto che Frogwares fin da quando ha iniziato a pubblicare The Sinking City sulle varie piattaforme, che all’epoca erano principalmente Ps4, Xbox One e Epic Games Store (Su cui aveva afferrato l’esclusività del titolo su PC), in quanto Nacon non solo stava negando i pagamenti stabiliti dal contratto verso gli sviluppatori, ma stava anche nascondendo il numero delle copie vendute del titolo nelle varie piattaforme e l’uso della proprietà intellettuale in altri prodotti al di fuori del videogioco.

Questo era fino a qualche giorno fa, ora Nacon aveva ripubblicato il gioco su steam, in una versione chiaramente differente da quella che gli sviluppatori avevano reso pubblico solo sulle piattaforme che avevano un accordo con loro, Gamesplanet e Origin, con una build che Frogwares ha considerato riservata a gamesplanet, ma modificato per nascondere qualsiasi indizio di tale modifica.

Ieri (2 marzo 2021) alle 22:47 Frogwares tramite l’uso del DMCA, era riuscito a tirare giù il gioco da steam, e il giorno dopo Nacon decide di rilasciare una dichiarazione stampa in merito alle accuse mosse contro di loro.

La contro accusa di Nacon

In quello che invece di essere una dichiarazione stampa argomentata com’era invece l’accusa fatta da Frogwares, Nacon decide di andare dritto al sodo senza mostrare prove che sostengono le loro affermazioni, l’intero articolo infatti si presenza senza immagini specialmente inerenti il contratto che era stato terminato dalle due parti, che prova i punti di Nacon.

Riguardo le varie accusa che Frogwares non avrebbe ricevuto i soldi che dovevano essere dati per lo sviluppo di The Sinking City, Nacon nel loro post dichiara di aver pagato 10 milioni di euro di cui solo 8.9 erano andati direttamente allo sviluppatore, mentre il resto era per il marketing del titolo, a questo punto sarebbe curioso sapere se mai potrebbero mostrare le entrate fatte dal titolo nello stesso articolo senza che dobbiamo rincorrere a dover vedere i documenti che vanno agli investitori.

Poi Nacon procede a discutere la questione del contratto, che a quanto pare la corte di appello francese aveva definito il metodo usato da Frogwares per la terminazione contro la legge e quindi il contratto era ancora valido, e quindi sarebbe autorizzata a pubblicare The Sinking City su Steam, cosa che ovviamente sarebbe utile da confermare con delle prove, cosa che non viene fatta.

Nacon poi conferma il fatto che un terzo gruppo (Neopica) avrebbe toccato il codice sorgente del gioco per permettere la pubblicazione su steam, ma va a citare una cosa che non ha fatto per l’intero articolo, infatti dichiara di avere i diritti sul gioco mentre prima parlava solo della distribuzione su steam, cosa che andrebbe ben chiarita in quanto è il punto centrale di tutta questa faccenda, quale delle due parti ha i diritti sul gioco a pieno titolo, Frogwares dichiara di averli ma anche Nacon dice lo stesso.

Nacon ormai alla luce del fatto che ha voluto rendere noto la questione ai gamers, ma parlando solo del tweet che hanno fatto e non i vari post sul loro blog, il video su youtube e il post fatto sulla communità di steam, ha deciso che prenderanno azioni legali per sistemare la situazione.

Conclusione

Come già citato nell’articolo precedente, ormai The Sinking City sarà un altro gioco su cui le controversie hanno più peso del gioco effettivo, oltre a servire come ulteriore conferma che affidarsi alla figura di un publisher può lasciati aperto a vari problemi, infatti considerando il terzo articolo che arriverà riguardo Frogwares e i loro problemi con un altro publisher, mi viene da pensare a cosa stava accadendo nel team di sviluppo quando hanno deciso di rincorrere all’uso di un publisher invece di pubblicare il titolo per conto loro.