The Games Fund: il nuovo flop di Sergey Titov?

In passato nell’articolo riguardo Outbreak New Dawn, avevamo citato qualcosa riguardo The Games Fund, il nuovo progetto che porta con se il nome Sergey Titov, ma solo ora reputo che sia il momento di discutere pienamente di questa nuova piattaforma, a quasi due anni da quando è stata aperta, dove però sorgono più domande che risposte concrete.

Il sito non offre molto quando si va a parlare di quali prodotti ha realmente finanziato e con quanti soldi, cosa che già va a minare la credibilità della piattaforma, ma allo stesso tempo, alcuni degli sviluppatori apparentemente affiliati a The Games Fund non hanno neanche pubblicato un qualcosa che si possa definire gioco, oppure i loro giochi appaiono limitati a chi può giocarci.

Durante questo articolo poi faremo dei paragoni con i giochi che Digital Homicide (si, esistono ancora ma a livello molto basso) ha sul playstore sotto il loro nome alternativo, anche perché ho la sensazione che gli ormai infami fratelli Romine abbiano più giocatori con i loro giochi riciclati fino alla nausea di quanto ne abbiano per i giochi finanziati da The Games Fund, specialmente considerando il tipo di giocatore che vanno a inseguire.

Piccola nota riguardo The Games Fund

Prima di realmente procedere in questo articolo, mi ritrovo costretto a fare due precisazioni, in quanto di recente già l’interesse per Outbreak New Dawn sembrava essere aumentata oltre al fatto che andando su google, cercando The Games Fund, esce fuori un’impresa chiamata Gamefound in quanto google pensa che abbiamo sbagliato la ricerca, che sembra avere uno scopo simile a The Games Fund ma sembra specializzato in giochi da tavolo.

Seconda precisazione: voglio gentilmente invitarvi a non mandare messaggi di odio verso le parti interessati, che sia Sergey Titov, The Games Fund e i vari sviluppatori che si affacciano a quest’ultimo, in quanto non possiamo permetterci che i sentimenti prendano il sopravento sui fatti, cosa che sfortunatamente sembra capitare di recente in qualsiasi controversia online.

Terza precisazione: alcuni dei dati che andremmo a riportare in questo articolo poi provengono da crunchbase, che sembra avere qualche dato riguardo come i fondi sono stati mossi da The Games Fund verso gli sviluppatori apparentemente affiliati a quest’ultimo, ma allo stesso tempo non posso garantire che questi dati possano effettivamente essere completi.

Panoramica di The Games Fund

Andando a vedere il sito di The Games Fund, ci sono già delle bandiere rosse per chi potrebbe pensare che il tutto possa essere qualcosa gestito da gente per bene e non, come solo il fatto che il nome di Sergey Titov dovrebbe far pensare, che ci sia qualcosa di losco, ma ovviamente non possiamo dire nulla per certo, ma non si possono ignorare questi problemi che passano dal minore all’allarmante, specialmente in quanto il sito è attivo da quasi due anni.

The Games Fund Team
Il presunto team dietro a The Games Fund

Andando a vedere chi è presente nel team di The Games Fund non ci sarebbe nulla di direttamente sospetto a riguardo, oltre al fatto che per Sergey Titov sembrano sorvolare sulla questione di WarZ/Infestation e tutti gli altri flops, è riguardo i links ai loro profili di Linkedln, social network usato principalmente per motivi lavorativi, infatti su tutti e quattro i links invece di tirare fuori i profili dei quattro personaggi del team ne esce sempre uno, quello di Maria Kochmola.

Per nostra fortuna poi andando a vedere l’attività di Maria Kochmola, che non ha mai messo un’immagine al proprio profilo di Linkedln, siamo riusciti a trovare i profili di Ilya Eremeev, Alexander Bykhovskiy e Sergey Titov, che non vanno però a sistemare i problemi che già ci ha dato il sito di The Games Fund in quanto se il problema è presente da tempo potevano investire quei 5 minuti a sistemare il tutto.

Ma i problemi non sono terminati, infatti mentre per Maria, Ilya e Sergey mostrano che stanno effettivamente lavorando per The Games Fund, e hanno un briciolo di esperienza nel campo videoludico, in particolar modo Ilya e Sergey, Alexander invece decide di non farlo, il che potrebbe apparire strano specialmente considerando come il suo nome viene nominato sul sito.

Gli sviluppatori affiliati a The Games Fund

Ma ora andiamo direttamente al sodo di questo articolo, gli sviluppatori che apparentemente sono collegati a The Games Fund, in quanto anche se è passato un’anno e passa da quando sono stato informato dell’esistenza di questa piattaforma, sono riusciti ad attirare solo 7 clienti, alcuni dei quali sono abbastanza curiosi se si scava a riguardo.

Considerando il numero di clienti che hanno nel loro portafoglio francamente mi sarei aspettato di trovare molto da discutere riguardo The Games Fund, ma come vedremmo tra poco alcuni di questi nomi hanno fatto veramente poco o niente fin da quando sono stati creati, considerando poi quanti soldi sembrano essere passati tra le parti coinvolte.

Jarvi

Jarvi è uno dei primi sviluppatori che francamente se postato questo articolo riguardo The Games Fund prima di maggio avrebbe lasciato spazio per un potenziale follow up, ma visto che ormai è maggio possiamo iniziare con il pensare che sta qualcosa che non va in questo sviluppatore e possiamo iniziare a vedere qualcosa che potrebbe apparire ripetitivo.

A quanto pare Jarvi durante il mese di aprile avrebbe dovuto pubblicare una open beta del loro primo gioco, chiamato Vice Online, ma non esiste nessun link a quello che potrebbe essere una pagina sul play store o apple store, per non parlare di piccole stranezze sul loro profilo instagram, dove innanzitutto non troviamo nessun post ma hanno apparentemente 3 mila followers, il che potrebbe indicare la possibilità che sono followers comprati o stavano dei post che hanno voluto cancellare di fretta.

Riguardo questo sviluppatore potremmo continuare a tenerlo d’occhio in quanto poi non è chiaro se hanno mai realmente ricevuto fondi da The Games Fund o hanno realmente un prodotto che hanno cercato di creare o peggio ancora, si tratta di una copertura creata apposta per apparire The Games Fund ha clienti, infatti sta un problema su dove sono basati, sul sito web fanno riferimento a Cipro mentre sulla loro pagina di Linkedin parlano di Ucraina.

Hypemasters

Proseguendo la lista dei clienti di The Games Fund troviamo Hypemasters, altro sviluppatore che ha un focus per giochi mobiles ma rispetto al sopracitato Jarvi, almeno Hypemasters hanno postato qualcosa sul play store, anche se stanno dei particolari su cui sembra sorgere una similitudine con Jarvi che francamente non so se sono puramente casuali o sta qualcosa.

Andando a vedere la libreria di giochi offerti da Hypemasters, possiamo trovare due giochi che sembrano quasi principalmente assets presi dall’unity store, per Color Dunk 3D posso essere abbastanza sicuro che ci sta un pacchetto che potrebbe offrire lo stesso tipo di gameplay mentre per Hype City non sono totalmente sicuro però considerando com’è il mercato videoludico mobile non ci sarebbe da sorprendersi.

Il gioco di punta per Hypemasters si potrebbe riassumere in Comander della guerra: PVP RTS, che al momento sembra essere in una sorta di accesso anticipato ma allo stesso tempo non sembra mostrare nessun tipo di gameplay, cosa che se accadeva su Steam avrebbe scatenato l’infermo ma sfortunatamente stiamo parlando del game store, dove gameplay falsificato non viene mai realmente punito.

Passando al loro lato social, su facebook sta veramente poca attività, ma fanno intendere che forse Hypemasters non è il primo nome che hanno usato, in quanto il profilo esiste dal 2019 mentre solo a metà maggio 2020 hanno cambiato l’identità del brand, sfortunatamente com’era accaduto anche per Jarvi socialblade non è in grado di darci un idea poiché i loro profili non erano nel database.

Purple Games LLC

Purple Games forse è uno degli sviluppatori della lista di The Games Fund che non da troppe informazioni su se stesso, al di fuori di mandare tutti sui loro giochi presenti sul play store che apparentemente non funzionano su nessun dispositivo, rendendo il gioco tecnicamente in giocabile, ma allo stesso tempo non ci sarebbe nulla di concreto da dire su quel gioco, in quanto è il solito gioco che trovi sul play store.

Vandrouka Games

Vandrouka Games rispetto a tutti gli altri sviluppatori apparentemente affiliati a The Games Fund non ha neanche un gioco disponibile, seppur apparentemente esistono dal 2020, ma neanche una presenza sociale, il che li rende la compagnia più strana di tutte, anche rispetto a Jarvi, anche in questo caso abbiamo una compagnia che è situata in Cipro ma anche in Bielorussia, ci sarebbe da discutere sulla questione Cipro ma non è questo l’articolo adatto per tutto questo.

KEK Entertainment

Al di fuori del nome che francamente mi fa pensare che gli sviluppatori sono membri di 4chan e nello specifico del board /pol/, almeno su KEK Entertainment abbiamo un idea di quanti soldi hanno avuto da The Games Fund, infatti Crunchbase riporta che hanno collezionato almeno 3 milioni di euro sia da The Games Fund che da un’altra compagnia, Play Ventures

Ma qua iniziano sfortunatamente i misteri, infatti dalla loro creazione non è stato pubblicato nulla sul loro unico profilo social, ma online esistono vari articoli che parlano di come KEK Entertainment è una compagnia basata in Cipro e Russia che vuole creare un gioco, su cui anche se l’investimento è stato fatto a novembre 2021 non si trova nessun dettaglio.

Francamente più vado avanti cercando di avere dettagli su queste imprese più volte esce fuori come sono basati a Cipro, una nazione che di recente sto scoprendo che sta diventando qualche sorta di paradiso per affari non proprio legali, ma ripeto che questo molto probabilmente non è l’articolo adatto per parlare di queste cose ma è sempre utile accennarlo.

AYGames

AY Games francamente è l’unico tra tutti gli sviluppatori finanziati da The Games fund che almeno ha un gioco al di fuori dell’ambiente mobile, Deck of Ashes, disponibile su steam ma che apparentemente uno affigliato a Sentinels of the Store, Early Access Watcher, aveva sconsigliato, seppur ovviamente al momento attuale il gioco non è più in accesso anticipato e le recensioni da curator che fa EAW raramente vengono aggiornate.

Ma francamente non sta molto tra dire riguardo i collegamenti tra AYGames e The Games fund, anche se crunchbase non indica che The Games fund abbia realmente dato soldi ad AYGames, ma questo ovviamente può anche essere che sfortunatamente sulle niché non si trovano molte informazioni, cosa abbastanza grave considerando con chi abbiamo a che fare.

Made on Earth

E non possiamo che concludere la parte riguardo i clienti di The Games Fund con Made on Earth, ma per ora non possiamo dire molto riguardo questo sviluppatore in quanto non esiste una quantità di soldi che hanno avuto e allo stesso tempo anche qua non abbiamo un indizio di come realmente sarà il prodotto che stanno creando, il che è un po’ triste, ma solo il tempo ci dirà se qualcosa cambierà considerando che per ora sappiamo che è un gioco 4X RTS per dispositivi portatili (iphone e android)

Conclusione

E con questo siamo arrivati alla fine di questo lungo articolo che mostra come The Games Fund molto probabilmente potrebbe essere giusto un altro dei tanti fallimenti che Sergey Titov ha creato nella sua lunga vita, anche se in questo caso invece di creare videogiochi apparentemente investe in altre compagnie che creano già loro videogiochi, anche se molti di quelli coinvolti sono abbastanza discuttibili.

Parlando di roba discutibile fatta da Sergey Titov, lo sapevate che quest’ultimo è abbastanza determinato ad avere un immagine positiva della propria personalità in quanto ha dichiarato che sarebbe disposto ad abusare la legge del copyright contro i suoi critici? ne avevamo parlato tempo fa di questa questione e francamente non mi stupirebbe se lo stesso sta accadendo con The Games Fund ma non se ne parla abbastanza.

Ma questo poi non era riuscito in nessun modo a nascondere che i vari progetti che portano il suo nome, come Outbreak New Dawn e Infestation Battle Royale sono giochi che è veramente un miracolo che non vengono chiusi in una maniera definitiva, anche se nel caso di Outbreak New Dawn il gioco non era neanche uscito dalla fase di tests.